Ora si sente spesso parlare della cucina
per gli stomachi deboli, la quale pare sia venuta di moda.
Bisognerà quindi dirne due parole senza
pretendere co' miei precetti né di rinforzare, né di appagare questi stomachi di carta.
Non è facile indicare con precisione scientifica quali siano i cibi che più convengono
ad un individuo indebolito dagli anni, dalle malattie, dagli stravizi o debole per natura,
perché abbiamo a competere con un viscere capriccioso qual' è lo stomaco, ed anche
perché ci sono alcuni che digeriscono con facilità ciò che ad altri è indigesto.
Nonostante mi studierò indicare quei
cibi che, a mio parere, più convengono ad uno stomaco fiacco e di non facile digestione,
e partendomi dal primo ed unico alimento che la natura somministra ai mammiferi appena
nati - il latte - ritengo che di questo potete usare ed abusare a piacere se non vi
produce disturbi gastrici.
Poi, passando al brodo, che dev'essere
ben digrassato, il più confacente è quello di pollo, di castrato e di vitella; ma prima
d'indicarvi i cibi solidi che convengono meglio, sarà bene richiamare alla memoria ciò
che ho detto nelle poche norme d'igiene in merito alla masticazione; e cioè che se questa
è fatta accuratamente, avviene che, per merito della maggiore salivazione, il cibo si
digerisce e si assimila più facilmente; mentre chi mastica in fretta e inghiottisce cibi
mal triturati, forza lo stomaco ad una elaborazione più grave e la digestione riesce
laboriosa e pesante.
Giova inoltre avere le sue ore stabilite
per la colazione e pel pranzo, il quale fatto a mezzogiorno o al tocco sarà assai più
igienico, perché vi dà campo di farci sopra una passeggiata e un sonnellino di estate,
stagione durante la quale il cibo dev'essere più leggero e meno succulento che
nell'inverno. Vi avverto poi di non sbocconcellare fra giorno, e consiglio alle signore di
non debilitarsi lo stomaco coi continui dolciumi. Veramente non si dovrebbe ricorrere al
cibo se non quando lo stomaco chiede, con insistenza, soccorso, il che si ottiene più
specialmente con l'esercizio del corpo, perché questo e la temperanza sono i due perni
sui quali sta la salute.
MINESTRE
In quanto alle minestre, cominciando dai
capellini o pastine, non usate mai quelle di color giallo artificiale, ma soltanto quelle
fatte col gran duro, le quali non hanno bisogno di tinta perché recano con sé stesse
quel colorino naturale di cera, reggono alla cottura e serbano, dopo cotte, quel senso in
bocca di resistenza piacevole. Potrete fors'anche tollerare le paste d'uova, i taglierini
per esempio, purché tirati finissimi, e i malfattini di pangrattato. Avete le zuppe
semplici o con erbaggi non ventosi; la tapioca (che io detesto per la sua mucosità), il
riso legato con qualche rosso d'uovo e parmigiano.
La Zuppa alla spagnola n. 40, la Zuppa di
zucca gialla n. 34, la Zuppa di acetosa n. 37, la Zuppa di pane d'uovo n. 41, la Zuppa
regina n. 39, la Zuppa ripiena n. 32, la Zuppa santé n. 36, la Panata n. 11, la Minestra
di pangrattato n. 12, i Taglierini di semolino n. 13, le Minestre di semolino composte n.
15 e 16, la Minestra del Paradiso n. 18, quella di carne passata n. 19, quella di
nocciuole di semolino n. 23, quella di mille fanti n. 26, i Passatelli di semolino n. 48,
i Passatelli di pangrattato n. 20, sostituendo, se mai, al midollo, 20 grammi di burro.
Per le minestre di magro non saprei
indicare che i capellini o sopracapellini conditi con cacio e burro o col sugo, il riso
cotto nel latte, la farinata gialla nel latte se non vi produce acidità allo stomaco, le
Zuppe di pesce n. 65, 66 e 67, la Zuppa di ranocchi, escluse le uova dei medesimi che
fanno bruttura, n. 64.
In pari tempo bisognerà bandire dalla
cucina tutti gli aromi o al più lasciarne appena le tracce, visto che non sono nelle
grazie delle nostre delicate signore né di coloro di palato troppo sensibile.
PRINCIPII
Sandwiches n. 114. Crostini di burro e
acciughe n. 113. Crostini di fegatini e acciughe n. 115. Crostini fioriti n. 117.
Prosciutto cotto, Sardine di Nantes servite col burro.
SALSE
Salsa alla maître d'hôtel n. 123. Salsa
bianca n. 124. Salsa majonese n. 126. Salsa piccante I n. 127. Salsa gialla per pesce
lesso n. 129. Salsa olandese n. 130. Salsa per pesce in gratella n. 131.
UOVA
Le uova fresche sono un buon nutrimento e
facilmente assimilabile se ingerite né crude, né troppo cotte. Se vi attenete alle
frittate, preferite quelle miste con erbaggi e tenute sottili, e non rivoltatele onde
restino tenere. Sana è anche la frittata di sparagi n. 145, come pure i Rossi d'uovo al
canapè n. 142.
FRITTO
Alcuni trovano il fritto alquanto pesante
allo stomaco per l'unto che assorbe in padella; nonostante i più tollerabili sono quelli
di cervello, animelle e schienali, i fritti di semolino, il fegato di vitella di latte e,
della coratella d'agnello, il solo fegato. Inoltre, Pollo dorato I n. 205, Petti di pollo
alla scarlatta n. 207, Granelli n. 174, Frittelle di riso n. 179, Bombe e pasta siringa n.
183, Cotolette imbottite n. 220, Bracioline di vitella di latte all'uccelletto n. 221,
Bocconi di pane ripieni n. 223, Arnioni per colazione n. 292, Crocchette di animelle n.
197, Crocchette di riso semplici n. 198, Fritto composto alla bolognese n. 175,
Saltimbocca alla romana n. 222, e diversi altri consimili che trovate nell'elenco dei
fritti.
LESSO
Il lesso si può servire impunemente con
un contorno di spinaci al burro o al sugo, ma tritati minutissimi; il cardone, gli
zucchini, i talli di rapa, gli sparagi sono gli erbaggi più sani ed anche i fagiolini in
erba, se sono fini, possono far parte del regime di un convalescente. Il lesso di pollo o
di cappone con un contorno di riso n. 245. Non dimenticate il lesso di castrato che, in
questo caso, è molto opportuno.
ERBAGGI
Oltre agli erbaggi mentovati nel
precedente paragrafo, potete far uso dei Carciofi ritti n. 418; Cotolette di carciofi n.
187; Sformati di cardoni, spinaci, carciofi e finocchi n. 389, 390, 391 e 392. Petonciani
fritti e in umido n. 400 e 401. Sedani per contorno n. 412. Carciofi in salsa n. 416.
TRAMESSI
Gnocchi di semolino n. 230. Gnocchi alla
romana n. 231. Carciofi in teglia n. 246.
RIFREDDI
Cappone in galantina n. 366. Cappone in
vescica n. 367. Arista n. 369. Lingua alla scarlatta n. 360. Pan di fegato n. 374.
UMIDI
Gli umidi più sani e delicati, a parer
mio, sono i seguenti: Fricassea n. 256. Cibreo n. 257. Soufflet di pollo n. 259. Braciole
di manzo o di vitella alla sauté n. 262. Lombata di castrato ripiena n. 296. Pollo in
salsa d'uovo n. 266. Petti di pollo alla sauté n. 269 con l'agro di limone. Girello alla
brace n. 299. Scannello annegato n. 301. Scaloppine alla livornese n. 302. Cotolette di
vitella di latte in salsa d'uovo n. 311. Cotolette col prosciutto n. 313. Quenelles n.
317. Vitella di latte in guazzetto n. 325. Filetto con la marsala n. 340. Filetto alla
parigina n. 341. Sformato della signora Adele n. 346. Umido incassato n. 350. Pollo o
Cappone in galantina n. 366, ed anche, come piatto appetitoso, il Vitello tonnato n. 363.
PESCI
I pesci comuni più digeribili sono il
nasello o merluzzo, specialmente se lessato e condito coll'olio e l'agro del limone, ed
anche in gratella; la sogliola, il rombo, lo storione, l'ombrina, il ragno, il dentice,
l'orata, il palombo (Rotelle di palombo in salsa n. 464), ed anche le triglie fritte o in
gratella; ma escludete dalla vostra cucina tutte le specie dei pesci turchini che sono i
meno digeribili.
CARNI
ARROSTITE
Le carni in genere, purché non dure o
tigliose, son cibo omogeneo al corpo umano e, se arrostite, di facile assimilazione. Fra
queste è da preferirsi il pollame, specialmente la Gallina di Faraone, n. 546, e la
vitella di latte; può venire anche opportuna la Bistecca alla fiorentina n. 556,
specialmente se nel filetto, la Bistecca nel tegame n. 557, la Braciuola di manzo alla
sauté o in teglia n. 262 e il Rosbiffe n. 521 e 522. Poi avete le Costolette di vitella
di latte alla milanese n. 538 e le costolette di castrato che sono eccellenti. La Vitella
di latte arrosto n. 524, Arrostini di vitella di latte alla salvia n. 327, il Cosciotto di
castrato n. 530, il Cosciotto di capretto allo spiedo o arrosto morto, le Quagliette n.
536, il Pollo alla Rudinì n. 544 e il Tacchinotto trattato come la Gallina di Faraone n.
546. Eccellente l'arrosto morto n. 526 col contorno di piselli, se questi non vi
disturbano. Le carni di piccione, di tacchino adulto e degli uccelli sono giudicate molto
nutrienti, ma calorose; quindi adagio con queste per serbarle a tempo più opportuno.
INSALATA
Poche sono le insalate che posso
indicarvi come salubri, ma nel caso vostro preferirei le seguenti: il radicchio cotto
misto colla barbabietola cotta in forno se grossa o lessata se piccola; gli Sparagi n.
450, gli Zucchini n. 376, 377 e 378 e i Fagiolini in erba ben fini n.380, 381 e 382.
DOLCI
In quanto ai dolci lascio la scelta a voi
che così, ad occhio e croce, potete giudicare quelli che più vi convengono; però vi
avverto che le paste frolle e le paste sfoglie sono indigeste, come anche le paste senza
lievito alcuno. Se soffrite di stitichezza vi raccomando le mele e le pere cotte, le
prugne giulebbate, le albicocche e le pere in composta e qualora l'intromissione del latte
non v'imbarazzi lo stomaco potete giovarvi del Latte brûlé n. 692, del Latte alla
portoghese n. 693, nonché dei Latteruoli n. 694 e 695.
FRUTTA
Non fate uso che di frutta sana e ben
matura a seconda della stagione. Nell'inverno escludete le frutta secche, profittando di
qualche dattero, di qualche arancio o di qualche mandarino; ma tenete in gran conto la
pera spina la quale, se accompagnata da un pezzetto di formaggio a vostra scelta (ammesso
che lo stomaco possa sopportarlo) è, come tutti sanno, un piacevole tornagusto. Nelle
altre stagioni sceglierete fra le uve, la eccellente salamanna, il moscatello e
l'aleatico; fra le pere la spadona, che è tanto succosa, la susina claudia, la pesca
burrona, le ciliege more, le albicocche, le mele, se son tenere. Ma fate un sacrificio
alla ghiottoneria escludendo le fragole dalla vostra tavola poiché, pei troppi loro
semini, riescono nocive: più innocui forse sono i fragoloni, ma meno fragranti.
GELATI
Si possono permettere i gelati,
specialmente di frutta, alla fine del pranzo o dopo compiuta la digestione.
VINI E
LIQUORI
Il vino da pasteggiare più confacente
agli stomachi deboli ritengo sia il bianco asciutto e stimo ottimo, per la sua
piacevolezza al gusto e perché molto digeribile, quello di Orvieto, che può servire
anche al dessert e per quest'uso avete il vin santo, il vino d'Asti spumante, la malaga ed
altri simili che sono in commercio; ma di questi chi se ne fida? In quanto ai liquori
farete bene ad escluderne l'uso dal vostro regime anche perché dall'uso si può passare
all'abuso che sarebbe fatale; si può fare soltanto un'eccezione pel cognac, senza
abusarne, però. Qui pongo fine, e ripeto col poeta:
Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba.
COLAZIONI ALLA FORCHETTA
Qualcuno mi ha domandato che regola si
debba tenere per le colazioni alla forchetta. Se trattasi di colazioni semplici, come sono
ordinariamente quelle delle locande o delle tavole rotonde, la risposta è facile.
La base è sempre un piatto di carne,
caldo ed abbondante, con un contorno; ma questo dev'essere preceduto da una minestra
asciutta o da principio. Se trattasi di minestre, avete tutta la serie dei risotti e delle
paste variamente condite; se di principio, vengono opportune le frittate, le uova al
burro, le uova affogate con qualche salsa piccante; i rifreddi con gelatina; oltre a ciò,
l'affettato di salumi, il caviale e le sardine di Nantes, accompagnati dal burro, oppure
un fritto di pesce.
Per ultimo, frutta e formaggio, e se
avrete conserve o gelatine di frutta, queste saranno aggradite specialmente dalle signore;
infine un buon caffè che predispone al pranzo.